Ottobre 6, 2024

Dal 2 febbraio al 30 agosto 2024 l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita nel ciclo Ouvres d’Honneur la scultura Forme uniche della continuità nello spazio (1913) di Umberto Boccioni, scultura iconica del futurismo italiano, movimento per il quale funge da simbolo e manifesto.
Il “maratoneta” di Boccioni, accolta come Opera d’Onore, inaugura il ciclo Passions Olimpiques, le nostre proposte in omaggio alle Olimpiadi di Parigi 2024. La sua presenza a Parigi rimarca uno degli atti di nascita del Futurismo, con la pubblicazione del Manifesto di Marinetti su Le Figaro del 9 febbraio 1909. Inoltre, rappresenta il nostro contributo a Le Paris de la modernitè – 1905-1925, l’interessante mostra al Petit Palais che presenta un grande dipinto di Severini e uno di Carrà. La scultura proviene dalla collezione di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona.
La seconda Opera d’Onore che rimarrà in esposizione dal 2 febbraio al 15 luglio 2024 è L’inizio del tempo n. 2 di Arnaldo Pomodoro (1958). Il fascino di quest’opera, al di là dell’imponente soluzione compositiva e della maestria dell’artista nel coniugare tecnicamente e retoricamente i materiali che la compongono, deriva anche dalla sua collocazione: lo Schiller-Gymnasium di Colonia, non un museo bensì un istituto di formazione. Quest’opera ha avviato la sua seconda vita quando Anna Kiehl, nipote dell’architetto Franz Lammersen – al quale Pomodoro la donò – ne è venuta in possesso dopo i decenni nei quali è stata esposta su una parete del liceo di Colonia. L’opera era segnata non soltanto dal passare del tempo ma da graffiti che i giovani allievi dell’istituto avevano inciso sulla sua superficie. Anna ha chiesto al Maestro e alla Fondazione Pomodoro di curarne il restauro, curato dallo stesso Pomodoro.
Infine, si inaugura la mostra Edipo – L’Abisso dell’anima, ospitata nelle sale dell’Istituto dal 2 febbraio al 26 aprile 2024. Diciotto artisti contemporanei declinano, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria poetica, la figura di Edipo, confrontandosi con uno dei personaggi più emblematici del teatro e della cultura occidentali. La figura di Edipo, personaggio paradigmatico che ha attraversato la storia della cultura occidentale, continua a essere ancora oggi un’inesauribile fonte di ispirazione. Edipo è la tragedia della visione, della ricerca della verità e dell’introspezione. L’atto del vedere è alla base di ogni esperienza estetica e creativa e riflettere sulla figura di Edipo, sul suo infausto destino, è per gli artisti un modo di riflettere su se stessi, sulla propria ricerca estetica. L’esposizione, già presentata alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa e al MUSMA di Matera, propone sia opere realizzate per l’occasione sia opere già nel repertorio degli artisti, combinando differenti espressioni artistiche, dalla pittura alla scultura, dall’installazione alla fotografia.
In mostra opere di Matteo Basilé, Michele Ciacciofera, Marilù Eustachio, Silvia Giambrone, Emilio Isgrò, Cristina Martin, Giovanni Migliara, Hermann Nitsch, Mimmo Paladino, Pier Paolo Pasolini, Umberto Passeretti, Stefania Pennacchio, Alfredo Pirri, Vettor Pisani, Arnaldo Pomodoro, Stefano Ricci, Alfredo Romano e Nicola Toce. 

L’esposizione è corredata di un catalogo con interventi del direttore Antonio Calbi, Massimo Ammanniti, Pierluigi Panza e testi di Pier Paolo Pasolini. La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 al 50 rue de Varenne 75007 Paris

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